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Gli zombi di Zigamus parlano francese

Concours de Fiction Interactive Francophone 2024

Bonjour! È iniziata oggi a mezzogiorno una nuova avventura. Quella del Concours de Fiction Interactive Francophone 2024. Una Interactive Fiction Competition dedicata ai videogiochi testuali scritti in lingua francese. Tra i ventuno in gara quest’anno c’è anche il mio Zigamus. Immagino ricorderete l’avventura che ho scritto nel 2016 per gli amici del Vigamus, il museo del videogioco di Roma. Una paradossale storia tra commedia e horror, nella quale il museo viene invaso dagli zombi. Per sopravvivere all’attacco dei mostri mangiacervelli, il giocatore dovrà trasformare in armi i cimeli videoludici esposti in giro, tra cui il martello di Super Mario e la dentiera di Darkiss!

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La mia settimana da invi(t)ato speciale al Festival di Sanremo

Il mio pass per la sala stampa dell'Ariston

Il Festival di Sanremo è una manifestazione che non ho mai seguito con troppa attenzione. Né come giornalista, né come telespettatore. I miei cantanti italiani preferiti si sono visti di rado sul palco sull’Ariston e anche gli ospiti fuori gara, per i miei gusti, hanno spesso lasciato a desiderare. I giornali per cui scrivo, poi, non mi hanno quasi mai chiesto di occuparmi della kermesse. O almeno non me lo chiedevano da tantissimo tempo. Finché, alla fine di gennaio, non ho ricevuto dalla Rai un accredito a mia insaputa – come si dice – per la sala stampa dell’Ariston. Poco dopo ho scoperto che Il Secolo XIX mi aveva arruolato nella pattuglia di giornalisti che avrebbe dovuto non solo scrivere del Festival, ma anche seguire di persona giorno per giorno i vari eventi sanremesi legati alla rassegna.

Mi sono così ritrovato la mattina di lunedì 5 febbraio all’Ariston per ritirare il mio pass di invi(t)ato speciale. Ho poi raggiunta la vicina – anzi attigua – redazione del Secolo XIX e della Stampa di Sanremo – come sapete dal 2023 facciamo un giornale unico. In breve ho scoperto che anziché di cantanti e canzoni avrei dovuto occuparmi di tutt’altro. Il mio compito infatti sarebbe stato di scrivere quello che nessun altro, dei circa quattrocento giornalisti giunti da tutta Italia per seguire il Festival, avrebbe potuto scrivere. Il mio capo voleva, da una parte, che sfruttassi i miei tanti contatti nell’ambiente per arrivare prima degli altri alle notizie più interessanti e, dall’altra, che mi facessi venire qualche idea.

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Il bello delle avventure testuali diventa un gioco su Facebook

Chi dice che le avventure testuali sono belle da giocare ma non da vedere? Le opere di interactive fiction sono basate su un’interfaccia testuale, a linea di comando o anche punta e clicca, ma non è raro che offrano anche delle immagini di accompagnamento. Alcune, nel corso dei decenni, sono state illustrate da pittori famosi, come Hans Piu. Altre avevano comunque un comparto grafico notevolissimo, già nei primi anni ’80, quando nacque l’usanza di impreziosire, o almeno vivacizzare, i testi della storia interattiva con dei disegni.

Dopo il boom commerciale degli anni ’80, la produzione delle decadi successive legata perlopiù alla comunità di appassionati nata su Internet – su Usenet più precisamente – si è concentrata sulla qualità dei testi. Cura della scrittura, sviluppo della trama, studio dei puzzle furono giudicati più importanti, com’era logico che fosse. Inoltre il disegno richiede tutt’altre capacità rispetto allo storytelling e al design. Capacità che pochi scrittori di solito hanno o vogliono mettere in pratica quando scrivono.

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Imparare a programmare con i videogiochi

Ieri – sabato 28 ottobre – si è tenuto in tutta Italia il Linux Day, manifestazione dedicata all’informatica libera. L’edizione imperiese ha avuto luogo presso lo spazio ricreativo Puerto, dove si trova anche il Fablab cittadino. L’evento, organizzato dal gruppo Slimp di Telegram, ha ospitato nel pomeriggio un mio intervento sull’approccio ai linguaggi di programmazione tramite la scrittura di semplici videogiochi. Una presentazione dei cosiddetti fondamenti di informatica che ho ripreso da una videoconferenza tenuta l’anno scorso nell’ambito del progetto divulgativo AI Open Mind di cui vi ho parlato in passato.

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25 anni fa

Ombre, presentazione con Franco Carli

Come avete già avuto modo di notare, gli anniversari mi piacciono molto. Adoro rievocare i momenti più belli della mia vita, come la pubblicazione del mio primo articolo sul Secolo XIX o qualche evento particolarmente importante. Oggi, 19 settembre 2023, ricorre il venticinquennale della prima presentazione del mio primo libro. Era infatti il 19 settembre 1998 quando, a Imperia, mi ritrovai insieme a Franco Carli, celebre attore imperiese e amico generoso, purtroppo mancato nel 2011, a parlare di Ombre. Una raccolta di racconti tenebrosi, che spaziava tra più generi, dalla fantascienza all’horror al noir, che ero riuscito a mettere insieme grazie al coraggio di un editore locale, Adriano Dominici, dopo essere stato finalista a un importante concorso letterario dell’epoca, il Premio Courmayeur.

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Cinquanta candeline per Il cuore sul muro

Il cuore sul muro a Laigueglia

La biblioteca civica Agostino Pagliano di Laigueglia ha ospitato lo scorso venerdì 14 luglio la cinquantesima presentazione del mio romanzo Il cuore sul muro. Proprio così. Contando anche quelle fatte nel 2011 e 2012, ai tempi della prima edizione di Alacran, e gli incontri nelle scuole, la mia storia d’amore a tinte dark, ripubblicata nel 2018 da All Around, ha ben cinquanta candeline da spegnere sulla torta della sua (doppia) vita editoriale. Un traguardo lusinghiero in termini di longevità. Altri eventi sono già in programma per l’autunno a Sanremo, a Genova e nelle scuole superiori che hanno confermato Il cuore sul muro come lettura didattica per le classi del biennio.

Intanto venerdì scorso alla biblioteca di Laigueglia con l’amico Giacinto “Ino” Buscaglia, luminare della psichiatria in pensione che da tempo cura l’attività culturale della biblioteca, e a sua volta autore di saggi e racconti, ci siamo divertiti a spaziare, insieme al vivace pubblico della sua rassegna, tra i temi sociali e creativi proposti dal romanzo. Che tratta un argomento delicato come quello dei pericoli legati all’uso delle droghe sintetiche, ma dedica anche tante pagine al fenomeno del graffiti writing. Una realtà affascinante che seguo da sempre anche come giornalista.

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La stampa al museo fa battere forte Il cuore sul muro

La stampa al museo, Ventimiglia 2023

La stampa al museo è una rassegna letteraria che si tiene da vari anni al forte dell’Annunziata di Ventimiglia. Organizzata dall’Istituto di studi liguri tramite l’associazione Pro Cultura, è una manifestazione molto prestigiosa che analizza il rapporto, spesso simbiotico, tra giornalismo, saggistica e narrativa. Luca Ubaldeschi, Bruno Gambarotta, Donatella Alfonso, Daniela Rossi, Pierpaolo Cervone, Pietro Tarallo, Anna Parodi sono alcune delle personalità che hanno animato le edizioni passate della rassegna.

Quest’anno ho avuto io l’onore di inaugurare, sabato 18 marzo, il calendario della manifestazione con la presentazione del mio libro Il cuore sul muro – come segnalato da Riviera24. Un romanzo di fantasia nato da una inchiesta giornalistica condotta a Imperia per Il Secolo XIX circa vent’anni fa. I tempi della guerra dei graffiti, quando bande di writer scapestrati facevano a gara a chi, di notte, riusciva a scrivere e disegnare di più sui muri della città.

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Lettere al fronte, l’extended-ebook è diventato un libro cartaceo

Lettere al fronte

Oggi ricorre l’anniversario dello scoppio della guerra in Ucraina. Una barbarie che ha indignato buona parte del mondo civilizzato. E su cui quasi tutti hanno detto o scritto qualcosa. Immagino ricorderete l’iniziativa di All Around, di cui vi parlai all’epoca. Pochi giorni dopo l’inizio del conflitto, la casa editrice romana creò il progetto Lettere al fronte, invitando i suoi autori e autrici a scrivere qualcosa sulla guerra. Nacque così quello che sarebbe diventato un extended-ebook, ovvero una raccolta di storie, pensieri, impressioni in edizione digitale sempre aperta a nuovi contributi.

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Scacchiera a tre, racconti del mostruoso e del meraviglioso

scacchiera a tre

Scacchiera a tre è il titolo dell’antologia che propone i racconti del mostruoso e del meraviglioso scritti da me e dagli amici Francesco Basso e Paolo Sista. Un volumetto di cento pagine pubblicato da Colomò in omaggio ai bei tempi andati. Si tratta infatti, soprattutto nel mio caso, di storie scritte molti anni fa e mai pubblicate oppure non più presenti in libreria. L’idea di Colomò è stata quindi di proporre, ai lettori di oggi, racconti di ieri che possono avere ancora un significato.

La letteratura mondiale, si sa, è fatta anche e soprattutto di grandi classici che non passano mai di moda. Don Chisciotte (1605), Canto di Natale (1843), Moby Dick (1851), Dracula (1897), Furore (1939) sono i primi esempi che mi vengono in mente, anche per il fatto di averli inseriti l’estate scorsa nella mia rubrica letteraria su Instagram. Nel nostro piccolo abbiamo voluto rimettere in circolazione storie che ci dispiaceva tenere nel cassetto, in qualche caso per la messa fuori catalogo dei volumi in cui erano apparse in principio.

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Gli alieni di Campus Invaders invadono l’IF Comp 2022

L’IF Comp, o Interactive Fiction Competition, è quella che mi piace chiamare il campionato del mondo dei videogiochi testuali. Una gara che ogni anno in autunno mette a confronto le opere, in inglese, di autori e autrici di tutto il pianeta. E che in passato ha visto gli italiani ben figurare. In particolare, nel 2012 Marco Innocenti è riuscito a vincere con la storia di fantascienza Andromeda Apocalypse. E Roberto Grassi, Paolo Lucchesi e Alessandro Peretti sono arrivati secondi nel 2005 con il noir Beyond.

Io, come forse ricorderete, ho partecipato nel 2015 e nel 2016 con Darkiss 1, Darkiss 2 e Zigamus con risultati discreti, impreziositi dalla successiva entrata in nomination di Darkiss 1 agli Xyzzy Awards nella categoria Best Player Character per le malefatte del vampiro Martin Voigt.

Quest’anno torno in gara con l’edizione inglese di Campus Invaders, il gioco scritto per gli amici della Vigamus Academy di Roma. Un progetto curato nella traduzione e localizzazione dalla professionista Francesca Noto, che da ieri – sabato 1 ottobre – trovate sul sito della IF Comp insieme agli altri 70 giochi iscritti. Molti sono a scelta multipla, come ormai va di moda all’estero, scritti in Twine o ChoiceScript. Almeno venti però hanno – come Campus Invaders – il buon vecchio parser. L’interfaccia a linea di comando che offre a mio avviso una maggiore libertà e profondità di gioco. Infatti di solito vince un gioco a parser!

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